Title: Tom Waits si racconta e accusa "Povera musica, uccisa dall' iPod"
Source: La Repubblica (Italy). November 10, 2006. By Giuseppe Videtti. Transcription as published on La Repubblica official site
Date: Little Amsterdam, Petaluma/ USA. Published November 10, 2006 (online article)
Keywords: Orphans
Accompanying pictures
Source: Anti Records "Orphans" promo picture. Date: published October 2006. Credits: photography by Anton Corbijn


 

Tom Waits Si Racconta E Accusa "Povera Musica, Uccisa Dall' IPod"

Incontro con il grande artista americano
del quale sta per uscire un'antologia con molti inediti

dal nostro inviato GIUSEPPE VIDETTI

Tom Waits PETALUMA (California) - McDonald's e Starbucks a parte, Petaluma � rimasta incollata agli anni Cinquanta. Nel '73, quando la scelsero come set di "American graffiti", era come oggi e come vent'anni prima, quando soffiavano i primi venti di rock & roll. Viaggiando verso nord, la campagna diventa spettrale. Uno swing frusciante esce dalle zanzariere del Little Amsterdam, un oyster bar sgangherato: una sala con due biliardi, e dietro il banco Evert l'olandese che riempie boccali di birra per il pi� illustre dei suoi avventori.

Tom Waits, 56 anni, una carriera iniziata nel 1973 fra jazz, rock di California e fantasmi di Lenny Bruce e Bukowski, riceve nell'aia sul retro, tra carcasse di vecchi elettrodomestici. La Los Angeles degli esordi � lontana: "Era tanto tempo fa, un'altra vita", grugnisce. La nuova esistenza da un quarto di secolo � qui, accanto a Kathleen Brennan, la signora che ha riorganizzato la sua vita randagia e che dal 1980 � sua moglie e preziosa collaboratrice. Molte delle 54 canzoni (30 inedite) di Orphans: "Brawlers, bawlers and bastards", l'album triplo che esce il 17 novembre, sono firmate anche da lei.

Lei dice di scrivere canzoni che, a volte, non vogliono essere cantante. "Incidere una canzone � come catturare un passero: devi farlo senza rischiare di ucciderlo. A volte per la fretta di trasferire una canzone su disco ti resta in mano con un pugno di piume, e il passero, cio� la canzone, � volato via".

Quando capisce che � il momento di cantare questa o quella canzone?
"Le canzoni hanno una loro gestazione, alcune hanno urgenza di essere diffuse, altre vogliono restare nell'ombra e continuare a cambiare col tempo. La canzone ha una tradizione millenaria, l'industria discografica, al contrario, ha appena cent'anni di vita. Per secoli le canzoni sono state tramandate oralmente. Nessuno pu� assicurarci che i brani "popolari" sono giunti a noi nel modo in cui furono scritti in origine".

Qual � stata la prima volta che una canzone le ha attraversato la mente e le ha fatto desiderare di essere un cantautore.
"Quando mio padre mi cantava le arie messicane accompagnandosi con la chitarra. Dovevo avere 4 anni, non di pi�. Poi arriv� Harry Belafonte e fu amore al primo ascolto. Anch'io sono sempre stato attratto da culture "altre", la mia musica nasce dalla lotta d'influenze inconciliabili fra loro. Mi piacciono Judy Garland e Black Flag, Frank Sinatra e Sex Pistols, mariachi, rumba, bossa nova...".

E tango...
"Molto tango... una volta alla radio si ascoltava di tutto, quella � stata la mia scuola. Non ero io che scoprivo la musica, erano quelle canzoni che mi cercavano. Da adolescente ascoltavo il leggendario dj Wolfman Jack, fu lui a spalancarmi gli occhi sulla black music, poi finii in una scuola superiore frequentata in massima parte da neri, e allora scatt� la scintilla per James Brown e tutta la musica nera. Che bei tempi, quanti talenti. Oggi l'industria � piena di bugiardi e disonesti. Cercano di convincere il primo venuto che sar� il prossimo Elvis, questo � l'inganno; poi se non vende subito lo buttano via come un barbone, anche se � un genio".

Com'era l'industria quando lei esord�, negli anni 70?
"C'erano sciacalli e pescecani, come oggi, ma anche a personaggi na�f come me veniva offerta una chance".

Vuol dire che aveva una dose sufficiente di creativit�?
"Creativit�? S�, e molti desideri e sogni, ma ero anche giovane e stupido. E molto fragile, e a qualcuno questa mia fragilit� piacque, e decise di proteggermi facendomi incidere un disco. Ma a quel punto ebbi bisogno di un manager e, come succede a tutti, fui frodato".

A lei fu data la possibilit� di continuare a incidere.
"Ognuno vive il suo tempo, io esordii in un periodo in cui l'industria cercava di fertilizzare le uova che aveva nel pollaio. Oggi iPod, Mp3 e Internet hanno atrofizzato l'interesse del pubblico, anche gli artisti hanno perso quel senso d'avventura che ci spingeva a sperimentare. Quel che mi consola � che, nonostante tutto, c'� ancora voglia di suonare dal vivo; la musica continua a essere un bisogno primario".

Non c'� da essere pessimisti con 33 anni di carriera come la sua.
"Ogni cosa ha il suo prezzo. Fin dall'inizio sapevo che non volevo arrivare a 24 anni e odiare la musica, sapevo che c'erano meccanismi che non mi piacevano e un certo tipo di pop che non avrei mai voluto fare. La mia longevit� ha a che fare con una sorta d'integrit� che, ovviamente, ha richiesto dei sacrifici economici. Sa come va la storia, no? La tua foto sui giornali diventa sempre pi� piccola, le recensioni dei tuoi dischi sempre pi� brevi. Ma � ok, non ho mai pensato di diventare come Beatles e Rolling Stones".

Che successe nel 1983, quando con Swordfishtrombones diede un taglio netto al passato?
"Mia moglie e io volevamo produrci il disco da soli, sapevamo che era un album diverso, ma tutti volevano che io rimanessi lo stesso, neanche fossi la ricetta di un soft drink. Mi trattavano come una 7Up, io invece ero alla ricerca di qualcosa che non riuscivo a trovare dentro di me. Kathleen diceva: "I tuoi dischi suonano come se avessi sul viso una maschera", voleva che somigliassi di pi� a me stesso".

Cosa la colp� di Kathleen all'inizio, la donna o l'artista?
"La donna. Se non ci fosse stato amore non saremmo ancora insieme dopo 26 anni. E mi creda, collaborare con qualcuno che ami � la cosa pi� bella. Noi due siamo come la ciurma di una nave, devi saper cucinare, riparare, rammendare, governare, nuotare. La nostra � una grande cucina".

Sua moglie dice di lei che � l'uomo pi� testardo che abbia mai conosciuto.
"� vero, � difficile farmi cambiare idea, anche se la paternit� mi ha fatto diventare pi�... malleabile. Il vero matrimonio indissolubile � quello con i figli (io ne ho tre, il pi� grande suona con la mia band), da loro non puoi divorziare. Riesco a mantenere la calma anche quando mi chiedono: "Hey pa', puoi trovarmi un paio di biglietti per il concerto dei Red Hot Chili Peppers?"".

Come scorre la sua vita in mezzo a tutto questo silenzio?
"Diversa ogni giorno. � come stare sulla torre di controllo di un aeroporto: momenti di noia mortale, momenti di terrore assoluto. A volte la barca � piena di pesci, a volte sei in cerca della tua fede nuziale in fondo all'oceano, a volte il vento soffia cos� forte che quasi ti strappa la pelle dal viso, a volte sorseggi un limonata sul bordo della piscina. Qualche volte si fa festa, altre volte c'� carestia: in mezzo il nulla. A volte, come diciamo noi americani per dire che diluvia, piovono cani e gatti, altre volte anche tori, mucche e topi. E qualche volta la mia vita galleggia su un petalo di giglio".

Notes:

N/A